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Teoria cospirativa COVID-19/5G: verità o…?

Nelle ultime settimane è diventato quasi virale in rete il video girato dal “Dr. Pompeo” dal titolo “Ascoltare e condividere ovunque”. Esso rappresenta soltanto una delle innumerevoli produzioni circolanti sul web assolutamente prive di fondamento scientifico, create con l’obiettivo di impaurire.

Il “Dr. Pompeo” (l’autore non fornisce altri dettagli circa la sua identità e occupazione) inizia con il mettere in dubbio l’attendibilità della PCR (reazione a catena polimerasica), metodica di laboratorio utilizzata per la diagnostica dell’infezione da virus SARS-CoV2. A supporto di questa affermazione viene riportato il fatto che l’autore del video abbia contattato l’inventore della PCR, il quale ne avrebbe raccomandato l’esclusivo utilizzo ai fini di ricerca e non nella pratica clinica. Tuttavia, l’invenzione della PCR risale al 1983. Il suo inventore, Kary Mullis, è deceduto nell’Agosto 2019. Non si spiega pertanto come il “Dr. Pompeo” l’abbia potuto raggiungere. Inoltre, al momento dell’invenzione la tecnica non era ancora standardizzata e, pertanto, se ne suggerì l’utilizzo solo ai fini della ricerca. Seguirono negli anni molteplici esperimenti che validarono la tecnica per l’applicazione clinica. Ad oggi, la PCR è notoriamente utilizzata nell’ambito della medicina, microbiologia e biologia molecolare e certificazioni ISO ne garantiscono l’affidabilità. Non si trova quindi fondamento razionale alla prima affermazione del “Dr. Pompeo”.

La seconda affermazione è inerente all’inesistenza del virus: il “Dr. Pompeo” sostiene infatti che i virus siano “sinonimo” di infiammazione e che, pertanto, non possano essere trasmessi mediante le goccioline di Flügge (minuscole gocce di acqua che emettiamo senza accorgercene dalla bocca quando parliamo). Analogamente, neanche i virus dell’HIV o del morbillo (né tutti gli altri) esisterebbero. Eppure, ritengo che i malati di AIDS o COVID-19 avrebbero un’opinione diversa sull’argomento. L’esistenza dei virus è documentata e documentabile scientificamente. Le vie di trasmissione dei virus sono state studiate con cura da decenni al fine di pianificare le strategie vincenti per evitarne la diffusione. Interi reparti ospedalieri di Malattie Infettive in tutto il mondo basano la loro condotta diagnostica e terapeutica sulle attuali conoscenze fornite dal progresso scientifico. Gli stessi farmaci prescritti ai pazienti sono decisi sulla base di evidenze mediche portate avanti con lo scopo di salvare la vita delle persone. Anche questa affermazione risulta assolutamente priva di qualunque fondamento.

Infine, il “Dr. Pompeo” concentra la sua attenzione su come la tecnologia 5G abbia effetti nefasti sulla salute dell’uomo: le radiazioni sarebbero infatti in grado di causare una riduzione della percentuale di ossigeno atmosferico (e quindi inalato) e un’evaporazione dell’acqua contenuta dai tessuti dell’organismo, cose che porterebbero inevitabilmente a morte. Diversi studi della letteratura scientifica hanno cercato di comprendere gli effetti sull’uomo della tecnologia 5G. In particolare, lo studio di Simkò & Mattsson pubblicato sulla rivista International Journal of Environmental Research and Public Health nel 2019 raccoglie tutte le evidenze relative agli effetti delle alte frequenze (6-100 GHz) sulla salute. Viene riportato come nella maggior parte dei casi l’esposizione degli organismi (es. funghi) o cellule alle alte frequenze causa degli effetti di vario tipo non sempre mediati dalla temperatura (es. produzione di radicali liberi). Tali effetti si registrano per un’esposizione rapportata alla superficie corporea spropositatamente elevata rispetto a quella alla quale, in linea teorica, sarebbe esposto un individuo attraverso la tecnologia 5G (5.50 GHz, soglia ben al di sotto del limite fissato per la sicurezza dalle linee guida ICNIRP). Gli autori dello studio concludono comunque che le evidenze sull’argomento non sono ancora sufficienti a fornire una informazione chiara e che, pertanto, sono necessari ulteriori studi. Anche qui, dunque, l’affermazione del “Dr. Pompeo” sembra discutibile. 

I video come quello girato dal “Dr. Pompeo” pongono l’accento su una grave problematica relativa alla teoria cospirativa che legherebbe il COVID-19 alla tecnologia 5G. Essa è stata sollevata anche da alcuni studiosi, autori di un articolo pubblicato sulla rivista Journal of Medical Internet Research. Attraverso una analisi di ciò che viene diffuso tramite i Social Network gli autori hanno osservato come la condivisione di articoli che mettono insieme COVID-19 e tecnologia 5G avvenga nel 35% dei casi (oltre un terzo di tutti i contenuti circolanti!). E’ molto interessante notare come tali notizie derivino nella stragrande maggioranza dei casi da siti Web contenenti fake news. Questo mette in chiaro quanto sia elevata la condivisione di contenuti inattendibili sul Web e induce a riflettere circa l’importanza di accertarsi della veridicità della fonte prima di credere e condividere una notizia.

Fonti

Articolo scritto il 05/05/2020 da Cannarella Rossella