Notizie dal Fronte

I labili confini dell’omotransfobia e della libertà di pensiero

L’Art. 604-bis, ovvero l'Art. sulla "Propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa" afferma che è punito: a) con la reclusione fino ad un anno e sei mesi o con la multa fino a 6.000 euro chi propaganda idee fondate sulla superiorita' o sull'odio razziale o etnico, ovvero chi istiga a commettere o commette atti di discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi; b) con la reclusione da sei mesi a quattro anni chi, in qualsiasi modo, istiga a commettere o commette violenza o atti di provocazione alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi. E' vietata ogni organizzazione, associazione, movimento o gruppo avente tra i propri scopi l'incitamento alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi. Chi partecipa a tali organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi,  o presta assistenza alla loro attivita', e' punito, per il  solo fatto della partecipazione o dell'assistenza, con la reclusione da sei mesi a quattro anni. Coloro che promuovono o dirigono tali organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi sono puniti, per cio' solo, con la reclusione da uno a sei anni. [...] Art. 604-ter (Circostanza aggravante). Per i reati punibili con pena diversa da quella dell'ergastolo commessi per finalita' di discriminazione o di odio etnico, nazionale, razziale o religioso, ovvero al fine di  agevolare  l'attivita' di organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi che hanno tra i loro scopi le medesime finalita' la pena e' aumentata fino alla meta'. 
Fin qui tutto bene, ma Alessandro Zan ha redatto un DdL (Disegno di Legge) che propone la modifica degli Art. sopracitati, estendendoli alle discriminazioni relative all'orientamento sessuale, all'identità di genere e all'omofobia nel senso più generale del termine. 
L'Avv. Gianfranco Amato, ospite a Missione Paradiso Live il 16 Giugno 2020 per una breve anticipazione, ha ben fatto notare il pericolo legato a questo potenziale DdL: il termine "omofobia"deriva dal grecoὁμός [homos] che significa "stesso, medesimo", e φόβος [fobos] che significa "paura", letteralmente quindi significa "paura dello stesso", il che rende discutibile già concettualmente l'idea stessa dell'omofobia. Inoltre l'Avv. Amato evidenzia che l'omofobia non ha una definizione medico-scientifica come le altre fobie, come ad esempio la claustrofobia e non è inserita in alcun manuale di diagnostica psicologica, ne è una patologia; è quindi errato pensare che sia una fobia, nel senso medico del termine, come invece il nome potrebbe portare a credere. Di conseguenza modificare un'Articolo del Codice Penale sulla base di un termine poco definito, rende l'intera ipotetica Legge barcollante.

Gianfranco Amato porta alla luce un problema ancora più grave legato all'estensione dell'Art. 604 bis sulla omotransfobia, ovvero la compromissione delle sei libertà fondamentali dell'uomo, tutelate tra l'altro, dalla Costituzione Italiana stessa: la libertà di pensiero e opinione, in quanto sarebbe descriminatorio pensare o sostenere solo l'esistenza di individui maschio e individui femmina; la libertà d'insegnamento e di educazione, in quanto sarebbe reato insegnare o educare i propri figli all'idea della classica famiglia composta da padre e madre; libertà di credo religioso, in quanto in alcune dichiarazioni fatte dalla Congregazione per la Dottrina della Fede all'interno della Chiesa Cattolica stessa, l'omosessualità viene definita come un comportamento "intrinsicamente disordinato"; una dichiarazione del genere sarebbe quindi considerata reato penale a tutti gli effetti, oltre al fatto che sarebbe bandita la Sacra Scrittura stessa (e qui potrebbe venir meno anche la libertà di stampa); infine verrebbe meno anche la libertà di associazione, poichè qualsiasi gruppo di persone non potrebbe riunirsi se il fine sarebbe quello di discutere, ad esempio, anche solo di problemi familiari se la famiglia venisse vista in senso "troppo" classico.

Per questo è necessario contrastare l'adempimento di questo DdL; ciò non significa, tuttavia, limitare, discriminare, odiare o interferire nelle scelte degli omosessuali e dei transessuali in quanto l'essere umano ha il diritto fondamentale e inviolabile alla vita, al di là delle scelte personali (omosessuali o eterosessuali che siano). Firmare la petizione "#RestiamoLiberi" promossa da Pro Vita e Famiglia significa, pertanto, garantire la libertà di tutti.

L'Avv. Gianfranco Amato sarà di nuovo ospite a Missione Paradiso Live il 22 Giugno 2020, con il proprosito di fornire maggiori informazioni su questo tema: che la verità potrà renderci veramente liberi di scegliere.

Fonti

Articolo scritto il 19/06/2020 da Rapisarda Miriam