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Cambiamento climatico: incendi e fauna a rischio!

A sommarsi ai roghi che hanno devastato l’Australia alcuni mesi fa, è l’”August Complex Fire”, enorme fronte di fuoco nell’ovest degli Stati Uniti che in queste ultime settimane ha bruciato più di 18 mila chilometri quadrati in 12 Stati e ha trasformato il cielo di San Francisco in un’unica fiamma rosso fuoco.

Il servizio forestale degli Stati Uniti ha spiegato che si tratta di una combinazione di 37 incendi innescati da un fulmine caduto nella foresta nazionale di Mendocino il 17 agosto. Gli Stati più colpiti sono la California, l’Oregon e lo Stato di Washington. Il Dipartimento californiano per la protezione da incendi e selvicoltura, o Cal Fire, ha posto l’August Complex Fire in cima alla lista dei più grandi incendi mai divampati nello Stato; solo quest’anno, nella medesima lista, si registrano 6 tra i 20 più grandi incendi del 2020. 

Attualmente in Oregon sono in corso 35 incendi diversi e per ora sono stati bruciati 3500 chilometri quadrati; le fiamme hanno distrutto le cittadine di Phoenix e Talent e, nel sud dello Stato, decine di persone sono disperse e circa 500 mila persone sono state fatte evacuare dalle proprie abitazioni o hanno ricevuto un avviso per prepararsi a farlo. La governatrice Kate Brown ha dichiarato lo stato d’emergenza.

In California dall’inizio dell’anno sono bruciati più di 12 mila chilometri quadrati, che corrispondono a 26 volte la superficie bruciata nei primi otto mesi del 2019 secondo il Cal Fire.

Nello Stato di Washington, infine, sono bruciati circa 2500 chilometri quadrati.

Gli scienziati sostengono che la causa di questi incendi, sempre più grandi e frequenti, sia in gran parte da attribuire al cambiamento climatico, nello specifico all’aumento delle temperature. 

Anche in Italia le fiamme hanno distrutto boschi e raccolti secondo quanto emerge da un’elaborazione della Coldiretti (Confederazione Nazionale Coltivatori Diretti) su dati del Dipartimento della Protezione civile, nel periodo compreso dal 15 giugno a oggi, in rapporto all’ultimo incendio che sta divampando nell’area di Budoni, in Sardegna. Il diffondersi dei roghi è causato dall’aumento delle temperature e dalla tropicalizzazione del clima; inoltre, a causa della chiusura delle aziende agricole, nella maggioranza dei boschi italiani non si trova più la presenza di un agricoltore che possa gestirli, in un Paese dove più di 1/3 della superficie nazionale è coperta da boschi. Si dovrebbero bloccare tutte le attività umane, spiega la Coldiretti, per far rinascere, in un arco di tempo di almeno 15 anni, tutto l’ecosistema forestale. In Grecia, invece, un incendio ha devastato uno dei campi profughi più noto in Europa, il campo di Moria, a Lesbo, dove circa 13 mila migranti sono rimasti senza tetto. Il governo di Atene ha dichiarato lo stato d’emergenza. 

La deforestazione e l’inquinamento hanno causato, in meno di 50 anni, la scomparsa del 68% della fauna globale: dal gorilla agli orsi, dal pappagallo alle tartarughe. Secondo un’èquipe di ricercatori, 500 esemplari della fauna selvatica sono gravemente a rischio d’estinzione. Questo comporterebbe la distruzione di ecosistemi fragili e, quindi, l’aumento di malattie zoonotiche, quelle cioè trasmesse dagli animali all’uomo con il salto di specie. Potrebbero dunque manifestarsi in futuro altre pandemie come quella che stiamo vivendo. 

Nella puntata di “Missione Paradiso Live” del 14 settembre, abbiamo constatato come, nei telegiornali, a notizie di tale portata seguano quasi sempre notizie dispersive e per certi versi esilaranti; quali, ad esempio, “la mostra del cinema di Venezia” o “la presentazione a Modena del nuovo modello della Maserati” e come questo, inevitabilmente, impedisca al telespettatore di soffermarsi a riflettere e valutare la gravità degli eventi che si stanno susseguendo in questi ultimi anni. 

Ma gravi e significative sono le affermazioni riportate dal Tg3 in un’intervista fatta ad alcuni abitanti della California, dell’Oregon e dello Stato di Washington: 

“Incredibile sono le undici di mattina ed è come se fosse notte”, 

“Il fumo arriva fin qui a centinaia di chilometri dagli incendi - racconta Jeff - sembra di essere nel bel mezzo dell’apocalisse”,

“è arrivato lo sceriffo gridando di scappare – piange Regina, che ha perso la sua casa nella Contea di Jackson – ho arraffato qualche vestito, solo questo mi resta!”,

“Mi chiedo che cosa stiamo facendo - dice Karl di Oakland - credo ci sia qualcosa di sbagliato nel nostro modo di vivere, sembra sia arrivato il giudizio universale”

Non possiamo più fare finta di niente e non possiamo ignorare gli avvertimenti che, più di duemila anni fa, furono scritti nel vangelo di Luca “vi saranno gran terremoti, e in diversi luoghi pestilenze e carestie; vi saranno fenomeni spaventevoli e gran segni dal cielo.”, o in Apocalisse 8:7 “Il primo suonò la tromba, e grandine e fuoco, mescolati con sangue, furono scagliati sulla terra. Un terzo della terra bruciò, un terzo degli alberi pure e ogni erba verde fu arsa.”

Fonti

www.reccom.org

www.lastampa.it

www.ekuonews.it

www.interris.it

www.ilpost.it

www.repubblica.it

Articolo scritto il 18/09/2020 da Miracoli Anna

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