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La Bibbia: mito o realtà? La verità affidata a studiosi e testimoni oculari

Nella puntata di Missione Paradiso Live del 21 Settembre, durante l’intervista a Tanya Walker, direttrice dell’OCCA The Oxford Centre for Christian Apologetics, emerge il fatto che spesso si immaginano le vicende raccontate nel Nuovo Testamento come un qualcosa di tramandato da generazione in generazione, come una sorta di telefono senza fili che fanno i bambini, in cui le storie narrate assumono col tempo un carattere amplificato, fino a diventare mitologico, cancellando i fatti originali.

In realtà non può essere così per tanti motivi e uno di questi è senz’altro intrinseco nella storia e nella tradizione del popolo che ha trascritto e raccontato gli eventi. Infatti Bernard Ramm specifica che i manoscritti ebraici biblici sono stati preservati dagli ebrei come mai nessun altro manoscritto: “Con le loro ‘massora’ (dotti rabbini) tenevano il conto di ogni lettera, sillaba, parola e paragrafo. Avevano delle categorie speciali di uomini all’interno della loro cultura il cui solo dovere era quello di preservare e trasmettere questi documenti con praticamente perfetta fedeltà come scribi, avvocati, massoreti”.

Inoltre tutti gli esperti convergono sul fatto che il lasso di tempo che intercorre tra i fatti accaduti e la loro trascrizione sia troppo breve affinché le storie narrate possano essere annacquate da leggende o miti. Molti racconti furono scritti dalle stesse persone che vivevano in quel tempo e in quella regione. I nomi dei personaggi e la proporzione di questi nomi usati nel Nuovo Testamento, secondo gli studiosi è sinonimo del fatto che chi raccontava le vicende narrate nel Nuovo Testamento, viveva in quel contesto storico. Ad esempio il nome Simone appare molte volte nei racconti in cui sono descritte le vicende di Gesù e sempre accanto a Simone Ã¨ indicato un aggettivo o una descrizione di quel Simone perché chi scriveva sapeva che trattandosi di un nome molto comune era necessario dare al lettore maggiori dettagli. Questa stessa cura non avviene per personaggi come Bartolomeo, che avendo un nome poco comune era facilmente individuabile; questa particolarità sui nomi dei personaggi, che gli studiosi reputano non di poco conto, insieme ad altri dettagli geografici e racconti di abitudini, tradizioni, leggi dimostrano che lo scrittore viveva pienamente nel contesto in cui si svolgevano i fatti che raccontava.

Uno degli evangelisti più precisi, sicuramente il più scrupoloso e attento ai dettagli, è Luca. Egli stesso ci rassicura circa la sua profonda investigazione della storia, assicurandoci che essa è basata sulle informazioni dei testimoni oculari. Lui stesso probabilmente diventa testimone oculare quando, a un certo punto del suo racconto, nel libro degli Atti degli Apostoli, comincia a scrivere al plurale: “perciò, salpando da Troas, puntammo diritto su Samotracia”, “di là ci recammo a Filippi”, “il sabato andammo fuori dalla porta”, e così via, a testimoniare come l’autore si fosse unito a Paolo per seguirlo nei suoi viaggi. Il famoso archeologo Sir William Ramsay afferma: “Luca è uno storico di primissimo ordine. Questo autore dovrebbe essere annoverato fra i più grandi storici di tutti i tempi. Tenendo conto dell’accuratezza di Luca, la sua dimostrata affidabilità ed il suo essere in contatto con i testimoni oculari degli eventi, possiamo affermare con certezza che questo autore è degno di fiducia”

Chi ha scritto i fatti che raccontano la vita, la morte e la resurrezione di Gesù lo ha fatto sapendo di mettere a rischio la propria vita; e più traspare la voglia di essere chiari e precisi, maggiore deve essere intesa la consapevolezza che gli evangelisti avevano dell’importanza di quei fatti e dell’importanza che fossero tramandati fino ad arrivare ai giorni nostri, in ogni angolo della terra.

Concludendo l’intervista, Tanya Walker ci confida che ciò che ha cambiato la sua vita e quella delle tante persone che ha conosciuto, non è la fiducia fine a se stessa nella veridicità dei fatti, ma la fiducia in Colui che li ha ispirati e che vuole rivelarsi nel cuore di ognuno, attraverso i racconti di chi ha testimoniato pagando con la stessa propria vita.

Fonti

Articolo scritto il 23/09/2020 da Cunsolo Davide