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La nostra copia del Nuovo Testamento è uguale a quella originaria?

Il Nuovo Testamento raccoglie una serie di libri ed epistole della Bibbia scritti dopo la nascita di Gesù Cristo, tra cui i Vangeli, che narrano della vita di Cristo, le lettere scritte dagli apostoli alle chiese del tempo o indirizzate ad altri cristiani, e il libro dell’Apocalisse, che contiene la rivelazione che Dio diede all’apostolo Giovanni sulla fine dei tempi. La stesura del testo originale viene fatta risalire al 52-100 d.C. Successivamente, attorno al 130 d.C. circa, cominciarono ad essere scritte le prime copie. Il testo originale nel Nuovo Testamento è andato distrutto e molti si interrogano circa la reale attendibilità della copia di cui disponiamo oggi. Ci si chiede infatti quanto essa possa differire dal manoscritto originale e se sia realmente affidabile. 

Abbiamo posto questo quesito alla Prof.ssa Tanya Walker, direttrice dell’OCCA The Oxford Centre for Christian Apologetics, nel corso della puntata di Missione Paradiso Live del 21 Settembre 2020 dal titolo “La Bibbia, mito o realtà?”. Per rispondere alla domanda, La Prof.ssa ha spiegato come normalmente gli studiosi analizzino i testi antichi e come riescano a comprendere se una copia sia affidabile, nel caso di smarrimento del testo originale. I criteri che vengono adottati sono due: da un lato viene valutato il numero di copie esistenti di un determinato manoscritto, dall’altro l’intervallo di tempo intercorrente tra la stesura del manoscritto originale e la stesura della prima copia. Nello specifico, quanto maggiore è il numero di copie, quanto più alta sarà l’attendibilità di un manoscritto. Allo stesso modo, minore è l’intervallo di tempo dopo il quale viene prodotta la prima copia, maggiore sarà la fiducia che possiamo porre nel fatto che quella copia sia aderente alla versione originale. 

Per capire meglio questo processo, la Prof.ssa Walker menziona alcuni esempi di testi noti, ritenuti dagli studiosi assolutamente attendibili e non differenti dalla versione originale. 

Il primo esempio è dato dall’Iliade. Si tratta di un libro la cui versione originale risale all’800 a.C. Le prime copie sono datate al 400 a.C. Tra l’originale e le copie, intercorrono quindi circa 400 anni che, di per sé, rappresenta un arco di tempo breve. Il numero di copie inoltre è 1800. Sulla base di queste informazioni, gli studiosi sono molto fiduciosi sul fatto che la versione dell’Iliade di cui disponiamo oggi sia una copia accurata dell’originale. 

Un altro esempio è dato dai testi di Sofocle. Il manoscritto originale è datato intorno al 400-500 a.C e le prime copie di cui disponiamo risalgono al 300 a.C. L’intervallo di tempo in questo caso è ancora più breve e pari a circa 100-200 anni. Il numero di copie è 30. Anche in questo caso gli studiosi ritengono che la copia che abbiamo oggi sia attendibile. 

Gli esempi riportati sono quelli per i quali non esiste alcun parere contrario sulla loro aderenza alla versione originale: si tratta di testi considerati indiscutibilmente delle copie affidabili. 

Se applichiamo, pertanto, questo ragionamento al Nuovo Testamento, ci rendiamo conto di un fatto davvero sorprendente: è stato originariamente scritto intorno al 52-100 d.C e la prima copia disponibile risale al 130 d.C. circa. Si tratta di un lasso di tempo brevissimo: solo 50 anni. 

Il numero di copie, inoltre, è pari a 24.000 e, per di più, abbiamo a disposizione circa 1.000.000 di citazioni del Nuovo Testamento fatte dai Padri fondatori della Chiesa (nel caso in cui tutte le copie venissero distrutte, saremmo in grado di ricostruire solo da queste il Nuovo Testamento per intero). Il Nuovo Testamento risulta essere un testo, quindi, la cui affidabilità è senza precedenti e il mondo accademico è unanime in ciò.

Confidiamo nel fatto che questo articolo possa essere utile per abbattere dei pregiudizi o forse per rispondere a dei dubbi sull’attendibilità del Nuovo Testamento. Secondo il parere scientifico, la copia di cui disponiamo oggi è pienamente aderente alla versione originale, è stata riprodotta fedelmente nei secoli e non esiste alcun motivo per credere il contrario. Il Nuovo Testamento è stato dimostrato essere addirittura di gran lunga più affidabile rispetto ad altri testi storici, considerati patrimonio della letteratura. Possiamo quindi avere pienamente fiducia nella versione che oggi leggiamo. 

Fonti

Articolo scritto il 25/09/2020 da Cannarella Rossella