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Tutto quello che non ci hanno mai detto su Padre Pio

I primi dubbi sulla figura di Padre Pio sono stati sollevati nel 2007 dallo storico Sergio Luzzato che, riportando la testimonianza del farmacista Valentini Vista del 1919, confermata dalla cugina Maria De Vito, affermò che il frate aveva ordinato grandi quantitativi di acido fenico e veratrina, utilizzabili per produrre delle ferite nella pelle uguali alle stigmate. Al di là di tali congetture, fa riflettere come nel 1923 il Vaticano stesso dichiarò tali stigmate non sovrannaturali e il patologo Bignami diagnosticò una necrosi dell’epidermide di origine nevrotica; le ferite, inoltre, non si rimarginavano per il probabile utilizzo di iodio.

Per taluni psichiatri, che hanno analizzato le foto e le caratteristiche del personaggio, si trattava di un uomo affetto da disturbo istrionico di personalità associato al disturbo di trance dissociativa con sintomi di conversione somatica.

Padre Gemelli espresse poi questa la diagnosi:« È un bluff… Padre Pio ha tutte le caratteristiche somatiche dell’isterico e dello psicopatico… Quindi, le ferite che ha sul corpo… Fasulle… Frutto di un’azione patologica morbosa… Un ammalato si procura le lesioni da sé… Si tratta di piaghe, con carattere distruttivo dei tessuti… tipico della patologia isterica ». Il Vaticano proibì, a quel punto, a Padre Pio di celebrare la messa in pubblico e di poter confessare i fedeli per un certo periodo di tempo.

È Giovanni XXIII, però, che scrive in appunti rimasti segreti per molto tempo, le informazioni più interessanti circa Padre Pio:

«Stamane da mgr Parente, informazioni gravissime circa Padre Pio e quanto lo concerne a S. Giov. Rotondo. L’informatore aveva la faccia e il cuore distrutto … Con la grazia del Signore io mi sento calmo e quasi indifferente come innanzi ad una dolorosa e vastissima infatuazione religiosa il cui fenomeno preoccupante si avvia ad una soluzione provvidenziale. Mi dispiace di Padre Pio che ha pur un’anima da salvare, e per cui prego intensamente … L’accaduto — cioè la scoperta per mezzo di filmine, si vera suntquaereferentur, dei suoi rapporti intimi e scorretti con le femmine che costituiscono la sua guardia pretoriana sin qui infrangibile intorno alla sua persona — fa pensare ad un vastissimo disastro di anime, diabolicamente preparato, a discredito della S. Chiesa nel mondo, e qui in Italia specialmente. Nella calma del mio spirito, io umilmente persisto a ritenere che il Signore faciatcumtentationeprovandum, e dall’immenso inganno verrà un insegnamento a chiarezza e a salute di molti. Motivo di tranquillità spirituale per me, e grazia e privilegio inestimabile è il sentirmi personalmente puro da questa contaminazione che da ben 40 anni circa ha intaccato centinaia di migliaia di anime istupidite e sconvolte in proporzioni inverosimili. ».

Si tratta di scritti risalenti al 25 giugno 1960 e la fonte di cui si parla è Monsignor Pietro Parente, assessore del Sant’Uffizio, che consegnò a Papa Roncalli delle registrazioni riportanti gli interrogatori a Padre Pio effettuati a San Giovanni Rotondo. Le donne di cui si parla erano CleonideMorcaldi, Tina Bellone, Olga Leci e una contessa di cui non si conosce il nome. Lo storico Luzzatto, inoltre, parla di un patto non scritto fra Padre Pio e il Ras di Foggia Caronna; le sue prime biografie, inoltre, furono stampate dalla stessa casa editrice che pubblicò i discorsi di Mussolini.

A questo punto non ci rimane che commentare che, più che fondare la propria fede sugli uomini, i cristiani dovrebbero imparare a fondarla esclusivamente su Dio e su Cristo, come del resto afferma la Bibbia:

“Gesù gli disse: «Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.” (Giovanni 14:6).

“Infatti c’è un solo Dio e anche un solo mediatore fra Dio e gli uomini, Cristo Gesù uomo” (1 Timoteo 2:5).

Articolo scritto il 06/02/2016 da Notizie dal fronte

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