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Scandalo al Vaticano: quando la normalità diventa anormalità

Monsignor KrzysztofChramsa, ufficiale della Congregazione per la Dottrina della fede, segretario della Commissione teologica internazionale vaticana ed insegnante di teologia a Roma, ha dato la sua risposta, controbattendo all’offesa recatogli dal Vaticano dopo la dichiarazione della sua “scelta alternativa”: "Voglio che la Chiesa e la mia comunità sappiano chi sono: un sacerdote omosessuale, felice e orgoglioso della propria identità".

Questa affermazione porta a due considerazioni, la prima delle quali riguarda l’aver infranto la promessa che un sacerdote fa al momento della sua elezione: astenersi totalmente da QUALSIASI rapporto amoroso; la seconda considerazione affronta la problematica legata al concetto poc’anzi citato di “qualsiasi rapporto”. Il sacerdote ha infatti dichiarato di avere una relazione con un uomo e non con una donna, il che è stato considerato dal Vaticano come una doppia violazione.

Da sempre si mira così tanto a rispettare le procedure, a seguire i dogmi che il mondo religioso offre, a cercare di rimanere entro le regole che l’essere umano ha fissato per definire un uomo “retto”, che si è perso completamente di vista l’obiettivo principale da perseguire, ossia quello di conoscere se stessi ricercando la vera vita, mirando alle vere e giuste priorità. Si è arrivati per di più a travisare ampiamente il significato di amore, per se stessi e per gli altri, vedendolo più come un concetto che si vive a modo proprio, come si vuole e con chi si vuole, senza badare al vero senso della sua essenza. Ne è un chiaro esempio proprio l’omosessualità, oggi così diffusa da turbare sempre meno la società.

Dunque, di una simile storia, sconvolge più che un uomo considerato fedele servo di Dio abbia infranto le regole del Vaticano o che egli sia andato decisamente contro uno degli insegnamenti posti a fondamento della Parola di Dio e cioè l’amore tra uomo e donna? Il punto è proprio questo: l’uomo fa le sue regole (celibato) e, non solo manca di rispettarle (eppure le ha create lui!), ma in più non segue affatto i sani insegnamenti che vanno ben oltre il suo parere e sono chiaramente scritti nella Parola di Dio.

Il terzo millennio non può essere definito normale; ciò che un tempo era considerato tale (come l’amore tra uomo e donna) è considerato quasi anormale, e ciò che era considerato anormale è orma innocuo, comune ed usuale. Si pensa forse che faccia tendenza, che renda popolari, che tutto questo porti al progresso; nulla sembra essere più al suo posto, l’uomo non è più uomo, la donna non è più donna, il male non è più male, il bene non è più bene, perché l’uomo pensa di poter gestire tutto, di fare le sue regole, di professare le sue opinioni rendendole universali e alla portata di tutti, confidando interamente nelle proprie capacità e facendo affidamento sulle proprie idee. È pure dovrebbe essere questa l’anormalità: quello che il mondo oggi offre e spaccia per libertà e felicità. Coi tempi che corrono, andare controcorrente è ormai una sfida. Chi ancora ha dei sani princìpi, ha quasi paura di dirlo in giro, per timore di essere escluso dalla propria cerchia di amici e colleghi.

I cristiani, in particolare, dovrebbero essere come Colui che non ha mai smesso di remare nel senso opposto, diffondendo la Verità senza paura né vergogna, e che è stato disposto a morire pur di proclamarla: insomma, proprio come Gesù …

Articolo scritto il 11/12/2015 da Notizie dal fronte

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