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Il degrado del nostro pianeta: l'impronta ecologica

Uno degli argomenti fondamentali a carattere ambientale è l’impronta ecologica, un concetto che riguarda il “consumo dell’ambiente”, causato dallo stile di vita di ogni persona.

“L’impronta ecologica è la superficie necessaria per produrre le risorse che una persona consuma e per assimilare i rifiuti che essa produce”, pertanto ogni nostra azione quotidiana come mangiare, spostarsi o lavarsi corrisponde a un piccolo consumo di territorio. Si chiama impronta perché è rappresentata da una superficie. Tenendo in considerazione che la superficie della terra è invariabile e calcolando l’impronta per ogni abitante si evince che consumiamo più risorse rispetto a quelle di cui disponiamo. Attualmente l’impronta ecologica è più grande della superficie del nostro pianeta. L’utilizzo umano a livello globale di materie, cibo, acqua ed aria supera già oggi di circa il 40%, la capacità della terra di sostenerlo. Questa situazione manifesta la necessità di un cambiamento: non si può mirare allo sviluppo continuando con il consumismo.

La quantità di acqua consumata durante la produzione di un chilo di carne, ad esempio, basterebbe per fare la doccia per un anno intero. Mobili, apparecchiature, vestiario, calzature e altri “beni di consumo” partecipano in modo significativo alla formazione dell’impronta; per la produzione di un paio di scarpe di cuoio ci vogliono circa 300 mq, mentre per una lavatrice circa 2500 mq. Sembra impensabile, ma ogni tipo di bene di consumo va considerato in base alla sua impronta: per la produzione di cotone si utilizzano 2,5% delle superfici coltivabili del pianeta e per ottenere 1 kg di questa fibra sono necessari 30.000 litri d’acqua. Fare una telefonata, stipulare un’assicurazione ed altre utilizzazioni di servizi pubblici o privati sono tutte attività che comportano consumi di energia e di materiali.

Ma chi sarebbe veramente disposto a rinunciare all’egoismo e al “benessere” che ogni essere umano tanto brama? Eppure abbiamo innesca una bomba ad orologeria che, prima o poi, dovrà esplodere.

Negli ultimi giorni verranno tempi difficili, perché gli uomini saranno egoisti, amanti del denaro, vanagloriosi, superbi, bestemmiatori, ribelli ai genitori, ingrati, irreligiosi, insensibili, sleali, calunniatori, intemperanti, spietati, senza amore per il bene, traditori, sconsiderati, orgogliosi, amanti del piacere anziché di Dio, aventi l’apparenza della pietà, mentre ne hanno rinnegato la potenza” (II Timoteo 3:1-5).

Abbiamo ricevuto dei doni meravigliosi: il nostro pianeta e la natura. Il nostro pianeta rifletteva questa perfezione fino a quando l’uomo se ne è impadronito causando il caos che attualmente ci circonda. Le nostre scelte rispecchiano in tutte le aree della nostra vita la mancanza di amore, quell’amore che è l’unica risorsa, l’unica sorgente che dà vita e dalla quale dovremmo attingere; tutto il creato è prova di quanto il Creatore ci ami…ma abusandone dimostriamo soltanto, ancora una volta, di scegliere l’albero della Conoscenza piuttosto che quello della Vita.

Articolo scritto il 15/03/2016 da Notizie dal fronte

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