Mentre nei mesi scorsi non si è fatto altro che parlare di CharlieHebdo, Bataclan, Parigi e Bruxelles, ma quasi inosservata è passata la notizia sulla strage in un parco di Lahore, in Pakistan, perpetrata dai talebani e rivolta proprio contro un gruppo di cristiani che stavano festeggiando la Pasqua: 72 i morti (di cui quasi la metà bambini) e oltre 100 i feriti. Nel 2013, inoltre, a Peshawar, 81 cristiani restarono uccisi per un attentato suicida in una chiesa.
Per i talebani, che si battono per l’applicazione della legge islamica in tutto il mondo (la shari’a), i non-musulmani sono considerati dhimmi, una sorta di ospiti non desiderati che vivono nelle terre musulmane, con diritti politici limitati rispetto ai musulmani stessi, con l’obbligo di indossare abiti umilianti che li identifichino in pubblico e di pagare una tassa annuale nota come jizya. Ai cristiani è inoltre proibito esprimere la loro fede in pubblico: pertanto celebrare la Pasqua in un parco pubblico a Lahore è una grave violazione della legge sui dhimmi ed è punibile con la morte.
Nonostante nel 1856 Francia ed Inghilterra costrinsero l’impero ottomano ad annullare questa legge, lo “Stato Islamico” (ISIS) l’ha ripristinata nelle aree sotto il suo controllo. I cristiani in quelle zone sono tenuti a rispettare tutte queste norme discriminatorie, pena la morte.
In Arabia Saudita, ad esempio, non possono acquisire la cittadinanza e non sono autorizzati a praticare la loro fede nè in pubblico nè in privato, così i cristiani possono essere severamente puniti anche se celebrano il Natale dentro le loro case. Inoltre, come nella maggior parte degli stati musulmani, è vietato costruire chiese cristiane.
Altro evento passato del tutto inosservato è avvenuto nell’agosto 2013 in Egitto: in soli due giorni sono state bruciate 82 chiese cristiane copte, sempre ad opera dei musulmani.
Le stesse sorti spettano anche ai cristiani dei territori palestinesi. In Medio Oriente, infatti, Israele è l’unico Paese in cui la comunità cristiana è cresciuta e si è sviluppata ma, dopo che l’autorità palestinese ha assunto il controllo di questi territori, la comunità cristiana è stata aggredita, tormentata e discriminata e molti sono stati costretti ad emigrare in Occidente.
Oggi vi si trova solo una piccola minoranza di cristiani ed anche in Iraq più dell’80% di essi ha lasciato il Paese.
È triste rendersi conto come la compassione e la solidarietà vero gli altri dipenda solo dal loro Stato di appartenenza.
Con queste brevi riflessioni, infatti, Notizie dal Fronte vuole ricordare tutti i fratelli cristiani che hanno perso la vita solo a causa della loro fede e spingere tutti i lettori a comprendere che, molto spesso, i Tg e i media in generale, vengono pilotati le notizie da trasmettere sono filtrate.
Se qualcosa non viene detto, però, non significa che non sia avvenuto…
Conoscere è meglio che ignorare!
Articolo scritto il 03/04/2016 da Notizie dal fronte
In una società in cui l'informazione è strettamente controllata e i confini della libertà di espressione sono sempre più a rischio, Notizie dal Fronte è quella redazione giornalistica che vuole esprimersi apertamente, senza censura, e condividere notizie vere, verificate e affidabili.
Iscriviti subito al nostro Canale su Telegram per:
article Aggiornamenti, articoli e link riguardo le principali notizie di cronaca, esteri e attualità
smart_display Video inediti che nessun altro dei media mainstream pubblica
notifications Reminder delle nostre dirette
keep E molto altro!
Dal 2020 Notizie dal Fronte cura un notiziario che viene trasmesso ogni Lunedì sera durante il programma "Missione Paradiso Live".
Ogni lunedì alle ore 20:00 sul canale YouTube Missione Paradiso Live