Prima di conoscere chi fosse il vero Dio, avevo fede soltanto in un altro dio: me stessa. Ho fondato tutta mia vita, la mia famiglia e il mio lavoro solo sulle mie forze e sulle mie capacità. Sono cresciuta in una famiglia profondamente cattolica, con dei solidi principi e dei forti valori, piena di amore e di senso di appartenenza alla famiglia.
Mi sono spostata per puro amore e la mia vita era piena di quello che desideravo: tutto ciò che di buono si possa ricevere da questa vita, infatti, io lo avevo al 100%.
Nonostante pensassi di avere tutto, però, non avevo nulla, perché mi mancava la forza motrice, la gioia per eccellenza, l’amore assoluto che desse un’impronta profonda a tutto questo.
Così, piano piano, tutto ciò che avevo iniziò ad andare a rotoli; il lavoro iniziò a mancare, e ciò comportò delle difficoltà economiche, che, non affrontate con la saggezza e la pace di Dio, causarono squilibri in famiglia e la rottura del mio matrimonio.
Io e mio marito siamo stati separati in casa per circa 4 anni; stavamo sotto lo stesso tetto solamente perché non potevamo permetterci una seconda casa, ma nulla di tutto questo mi faceva sentire debole; anzi, confidavo ancora di più in me stessa.
Tutto ciò ha appesantito il mio organismo, finché non mi fu diagnosticata, nel 2008, la Sclerosi Multipla.
Mia figlia minore, Barbara, era convertita da 4 anni; io andavo con lei nella sua chiesa, ma non reputavo quel mondo alla mia altezza; vedevo le persone felici e le invidiavo, senza comprendere come potessero affidarsi a ciò che non si vede. Barbara iniziò a pregare per me e fece venire in ospedale anche il Pastore, ma anziché apprezzare, provare ad avere fede o semplicemente credere alla loro fede, mi arrabbiai e vidi questi gesti come una mancanza di rispetto per la mia privacy.
Dio, tuttavia, grazie alla fede delle persone che mi amavano, mi guarì e in ospedale i medici non riuscirono a spiegare come ciò potesse essere possibile: avevano davanti ai loro occhi i referti che diagnosticavano la malattia, ma quelli effettuati il mese successivo dimostravano, invece, che ero in perfetta salute.
Mi dissero, quindi, di andare da un psichiatra, poiché, a loro avviso, somatizzavo lo stress. Neanche lì mi resi conto dell’amore di Gesù e, anzi, mi sentii ancora più forte, avendo sconfitto una malattia dalla quale ancora oggi non esiste cura.
Al culmine del tracollo della mia vita, durante un raduno in cui dovetti obbligatoriamente (nel vero senso della parola) andare, mi ritrovai davanti al Pastore, dopo un suo appello, senza comprendere come ci fossi arrivata.
In quel momento sentii il vero amore del Padre e tutte le mie fortezze mentali crollarono; ad un certo punto sentii anche un abbraccio fisico, pieno di amore, e, voltandomi, vidi mio marito. Ci abbracciamo come non facevamo ormai da anni e iniziammo a piangere. La cosa stupenda, però, fu che in questo abbraccio si aggiunsero prima i miei fratelli, che erano a conoscenza della nostra situazione familiare, e dopo l’intera chiesa presente al momento. Fu un abbraccio reale del Padre, che ci giunse tramite la nostra famiglia spirituale, un’emozione che ancora oggi abbiamo ben impressa e chiara nella nostra mente.
Al termine di questo raduno partecipammo ad un altro e lì Dio ci parlò chiaramente, mostrandoci il suo soprannaturale; ci rendemmo conto, allora, che il nostro “non scegliere” nella vita ci aveva portanti, inconsapevolmente, a fare delle scelte sbagliate. Non esiste una via di mezzo: c’è il male e c’è il bene e noi, quella volta e per sempre, scegliemmo la via di Gesù.
Da quel momento la nostra vita è cambiata in maniera radicale: io e mio marito oggi siamo felicemente sposati, perché abbiamo scelto di amarci del vero amore, che riceviamo ogni giorno alla Sua presenza, la nostra situazione economica si è sistemata e, giorno dopo giorno, riceviamo reali e tangibili benedizioni. Abbiamo, inoltre, l’onore di far parte di una famiglia meravigliosa: quella di Missione Paradiso. Il Padre ha restaurato la nostra famiglia e ce ne ha donato una più grande, dandoci come padre spirituale il nostro amato Apostolo Enzo Incontro, esempio, per noi, di uomo e di figlio di Dio da cui, ogni giorno, attingiamo rivelazioni e amore.